Cenni sulla topografia di San Secondo
L'attuale
insediamento risale al tempo di Pier Maria Rossi il
Magnifico, precisamente alla meta del XV sec.
Prima di questo esistevano due villaggi, uno ad ovest
dell'attuale, attorno alla Pieve di San Genesio, l'altro pił
frammentato a nord-est nei pressi della cappella di Santa
Maria delle Grazie, (l'attuale zona di Zoccolanti). Il conte
fondando il suo nuovo castello, probabilmente ricoprendo le
vestigia di una rocca precedente
abitata dal padre Pietro (per qualcuno Pier Maria I),
costruisce anche un oratorio che col tempo. acquisisce i
titoli delle chiese pił antiche.
L'antico asse viario che attraversa il centro abitato da
nord a sud, che gią in epoca a romana conduceva da
Parma verso il cremonese, ha sempre avuto una grande
importanza commerciale e strategica. Probabilmente questo ha
convinto i Rossi ad incastellarsi in questo luogo, ponendo
la rocca a poca distanza da esso, con ad ovest ed a nord un
ansa del Taro che la proteggeva.
L'oratorio primitivo era costruito ad una navata unica, ad
est della strada romana, con il cimitero che si estendeva
dal retro della chiesa al confine dell'incastellamento.
La piazza del mercato prospiciente l'edificio religioso
si estendeva verso ovest comprendendo l'attuale piazza
Corridoni e il complesso d'edifici confinanti attualmente
con Vicolo del voltone e Via Roma.
Nella mappa a fianco si possono delineare due ampliamenti
successivi:
i borghi fronte rocca (linea blu) e l'impianto castellano di
Pier Maria,(linea rossa - vedi affresco Torrechiara).
A nord sulla via principale esisteva Porta Cappucci ed a sud
Porta Parma.
La circonvallazione costruita alla fine del XIX sec.
racchiude il centro storico del paese, con gli edifici
delle addizioni cinquecentesche, e seicentesce.
Nell'occasione furono interrati alcuni canali:
Scolo Forcello proveniente da Ronchetti,
girava in prossimitą di Via Garibaldi verso est, circondando
l'abitato.
Canale Comunale Sissa, parallelo a Via XX Settembre
(confine sud dell'incastellamento) , attraversava Via
Garibaldi, girava a sinistra (Est dell'incastellamento),
attraversava Via Repubblica e andava ad immettersi nel "Canalazzo
dei Tari Morti" nei pressi dell'attuale Via Cavallotti;
Il Canalazzo dei tari morti proveniva dalle basse di
Castell'Aicardi, lambiva ad Ovest la Rocca, rasentava le
attuali Scuole Elementari, attraversava Via Garibaldi,
percorreva l'attuale Via Cavallotti, alimentava un mulino,
ed attraversando la circonvallazione, scendeva lungo
l'odierna Via Verdi per poi sfociare in Taro.
Fu deviato, assieme al "Canale Sissa" negli anni '20 con la
creazione del "Cavo Ramo". Un quarto canale (Canalino)
passava a Nord della Rocca e si immetteva nel Canalazzo dei
,ari Morti nei pressi di Via Allegri.
Tutti questi fossati erano esterni al
vecchio nucleo costruito nella seconda metą del Quattrocento
e sono stati interrati o deviati nel 1923.
Altri canali maleodoranti e insalubri
passavano tra le case del centro storico: uno di loro (La
Fossa) scorreva in mezzo alle case poste tra Via G. Bruno e
Via Giacomo Pattini e, forse, andava ad immettersi nel
Canalazzo dei Tari Morti passando sotto Via Roma, Via
Rovacchia e Via L Gaibazzi; un altro occupava parzialmente
quello che era il "Cinema Verdi" e l'edificio di Via Roma
12. Questi fossati servivano da scolo alle acque piovane e
agli scarichi fognari delle case.
Sino
alla fine degli anni '40, la pavimentazione di tutta la
contrada era formata da grossi ciottoli di fiume legati fra
di loro da malta o terra. Solo le tre vie principali
(Roma, Garibaldi e Repubblica) avevano una doppia corsia di
pietra; ognuna di loro era larga circa 50 centimetri e
distava circa 50 centimetri dall'altra, in modo che i carri
e le poche auto in transito passassero con le ruote su una
superficie piana e non saltellassero .
La pavimentazione attuale, con cubetti di porfido, fu fatta
solamente nel dopoguerra.
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