Le case di San
Secondo
Via Garibaldi
Notizie
sulle case la gente della borgata,durante il XX secolodesunte
da: "Quaderni sansecondini"
Via Garibaldi 106,108, Via Cavallotti 2,4 |

Negli
anni '20/30, fu di proprietà della famiglia Maestri Cipriano
(1852-1941
al Suièn)
che vi esercitava l'attività di falegname e bigonciaio con i
figli Giuseppe(1902-1978)
e Catullo(1902-+).
La bottega vera e propria era situata nel primo tratto dell'attuale
via Cavallotti e copriva il canale sottostante: il piccolo Cipriano (1931-1975) figlio di
Giuseppe si divertiva a gettare gli utensili del padre
attraverso un tombino, che poi dovevano essere
recuperati dalla sorella Enrica con un "navasol".
Successivamente vi aprì bottega il falegname Bocchia Luigi
(1889-1958
Gigiòn),
grande invalido di guerra, padre di Giuseppe
(1922-1986 Giga)
e Francesco
(Bugari).
Il palazzo fu poi
acquistato da Masini Renzo
(Pianpùr),
con la moglie levatrice comunale, che vi gestì una
macelleria di carne bovina, condotta poi per qualche anno
anche da Bocchi Renzo. A quel tempo venivano mostrati
per pubblicità, davanti alla bottega i buoi con la fascia
tricolore, che poi, "smontati" sarebbero
apparsi sul banco del negozio. Negli anni '50 subentrò
la famiglia Cesari Renzo, con un negozio di generi
alimentari "Coop. di Consumo", condotto
dalla sig.ra Saffo, poi in proprio, sino agli anni '90,
quando il locale fu rilevato dai figli che vi aprirono
un laboratorio fotografico.
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Bocchia Giuseppe |

Cipriano Maestri ( era alto quasi 2
metri) e la moglie Giustina Monica, maestra, morta
cinquantenne. |

Giuseppe Maestri nel 1947 |

1932
Enrica, Cesare, e il piccolo Cipriano;
figli di Giuseppe Maestri e Pietralunga Iole
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Bocchia Luigi |
Via
Garibaldi 111,113,115, Via Marconi 1,3 |

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Nel negozio al n.115
di loro proprietà, i fratelli Gruppi Aldo e Afro, anteguerra e sino agli anni '80 esercitarono la vendita di
casalinghi, articoli da regalo, stracci e vetri. Il terzo
fratello, Gino (Cinèn),
veterinario,
emigrò in Venezuela. L'attività continuò per alcuni anni
dopo la morte dei due fratelli da
Mazzini Fulvia, moglie di Afro; dagli anni 90 vi è il
negozio d'abbigliamento. Nei
locali ai n.111 vi era un bar-osteria conosciuto come "Bar
Amici", anteguerra gestito dalla Famiglia Rocca, (di cui
ricordiamo il figlio Don Gino), poi da Pietro Mambriani, da
Fanfoni Lino, da Bertolotti Edoardo. Ora
è
condotto da Bertolotti
Sandra con la denominazione "Non solo bar". Nel negozio di
Via Marconi 3, negli anni '20 iniziò l'attività di commercio
materiali edili Giavarini Pio (1881-1966),
padre di Tullio, Roberto, Ovidio e Graziella. Negli
anni '80 vi iniziò il commercio di elettrodomestici Paroni
Francesco. Al primo piano abitò la famiglia Galli Francesco
(1890-1957,Nino),
che fu uno dei
fondatori del celebre "Concerto Bocchia e Galli" e fece
parte della banda di San Secondo,
"Al
Biond" e
il falegname Sanini Nullo. "Saluti da San Secondo" pagg.76 e
78
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Aldo Gruppi |

Sanini Nullo |

Giavarini Pio |

Galli Francesco |
Via Garibaldi 110/116
- P.Martiri lib. 23 |
L'edificio anteguerra appartenne alla famiglia Gaibazzi
Massimo (1882-1946 Masimèn), commerciante all'ingrosso di formaggio.
Ricordiamo i figli Giuseppe (Iufèn) e Cesare(1903-1928) e i nipoti
Anastasia, Angela, Maria e Nino(1924-2004
-Tuto, calciatore del San
Secondo e del Parma). Negli anni 30-40 passò in proprietà ai
fratelli Camorali Nello (1912-1979) e Carlo che vi gestirono un negozio
di ferramenta e "la pompa della benzina",collocata sul
ciglio della via. Al n.110 vi fu per alcuni anni un negozio
di tessuti gestito da Corradi Ferdinando (1903-1963
Nando al marser).
In Piazza martiri libertà 27 abitò la lattaia Ferrari Oriele(1893-1960) ,
vedova Fragni e coniugata poi Pattini. I fratelli Camorali
esercitavano anche la professione di fabbri, idraulici e
commercio trafilati di ferro nei magazzini di Via Marconi.
Negli anni '60, Carlo, continuò con l'aiuto della figlia la
gestione del negozio, mentre Nello trasferì l'attività di
ferramenta al n.103 della stessa via. Nel locale al n.114,
nel 1971 furono girate alcune scene del film "Don Camillo e
i giovani d'oggi. |

Gaibazzi Massimo |

Gaibazzi Cesare |

Gaibazzi Nino |

Camorali Carlo |

Camorali Nello |

Corradi Ferdinando |
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Via Garibaldi 119, 121, 123, 125 |

Edificio seicentesco appartenne alla nobile famiglia Crema,
casa padronale di un podere che si estendeva fino a Villa
Baroni. Il palazzo passò
di
proprietà del Consorzio Agrario Provinciale di Parma. Nei
locali al piano terreno, negli anni '20 vi era la Filiale
della "Banca Coop. delle Associaz. Agrarie Parmensi" diretta
da Tebay, poi della Banca Nazionale dell'Agricoltura sino al
1990: negli uffici, tra gli altri, troviamo Pogliacomi,
Mario Chiesa, Bocchia Valentino(1927-2000;Didòn),
Rainieri Ferdinando(1921-1999)
e Tullio, Gruppi Rodolfo. Ospitò anche
il
negozio di telefonia ed elettrodomestici "A V di Paroni
Francesco".
Ai
piani superiori vi abitò per diversi anni la famiglia
Rainieri coi figli Rosetta, Ferdinando e Bruno, nonché
Elide Ronchini(1912-2001), incaricato delle pubbliche affissioni e gestore
della pesa pubblica, il dipendente del consorzio Giuseppe
Gualazzini(Gianon) con la moglie Filoma Pezzarossa e
le figlie Luisa e Gianna. Attualmente vi sono alcuni
appartamenti e gli Uffici di zona dell'Unione Agricoltori,
della Federazione Provinciale Coltivatori Diretti e il
Patronato ENAPA.
.Il Consorzio
dall'anteguerra e sino agli anni '70 fu gestito da Campari
Nando(1920-1996), poi da Dondi Blandina(1930-1987), ora dalla famiglia Mora. Sino
agli '60/'70 nei capaci magazzini veniva stivato in sacchi o
alla rinfusa quasi tutto il frumento prodotto nella zona,
era il così detto "conferimento all'ammasso del grano".
Il
23/9/1953
il
magazzino fu completamente distrutto da una deflagrazione
causata da una scintilla sprigionatasi dell'impianto
elettrico che, a contatto con i gas introdotti nei locali
per la conservazione del prodotto, provocò un enorme
scoppio; purtroppo sotto le macerie mori uno degli addetti,
Michele Ghelfi(1909-1953) (Miclèn Stuflèn).
Sul ciglio della via,
antistante il negozio, vi erano collocati i distributori di
benzina e nafta, la cosiddetta "pompa della benzina".
Sul lato di Viale
Pier Mario Rossi
vi era un
caratteristico vespasiano in cemento.
"Saluti da
San Secondo" pago
35, 61, 65, 179
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Pezzarossa Filomena e
Gualazzini Giuseppe |

Ronchini Elide |

Ferdinando Rainieri |

Bocchia Valentino |

Ghelfi Michele |

Blandina Dondi |

Via Garibaldi verso
sud |
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