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Le case di San Secondo

Notizie sulle case la gente della borgata,durante il XX secolodesunte da: "Quaderni sansecondini"

Viale Matteotti

N.2-4

Edificio degli anni '20 fatto costruire  da Grignaffini Aldo (L'Umon:1889-1944) come stalla per i cavalli. Ne fu proprietaria la Marchesa Lalatta. Fu poi usato dagli anni '30 agli anni '70 come officia meccanica da Battistini Adolfo (Bobenna;1901-1973) e vi abitò con la moglie Bodini Bloetta coi figli Giuliano, Rosetta, Ferdinanda. Successivamente al n.2 vi aprì una bottega d'arrotino Cavalli Luigi ed al n.4 vi fu il negozio di calzature di Gaboardi Danilo.

Adolfo Battistini

Bluetta Bodini

Aldo Grignaffini

 

N.10

Edificio  che fu in origine il magazzino del mulino Pavesi. Negli anni '70 vi apri un negozio per la vendita di tessuti la "Tencati Giacomo & C."

 

 

N.14

Edificio  costruito negli anni '50 dal muratore Golini Luigi (Bucion),

 

 N.22

Edificio  costruito negli anni '50 da Volta Pietro (Piron) e Dallaturca Ettore(1915-1969), fabbri e idraulici  all'insegna di "Volta & Dallaturca snc" con Ferrari Maurizio (1948-2000)come apprendista.

Ettore Dallaturca

Maurizio Ferrari

 

                             

n.13 La Pista 

Edifici costruiti negli anni 10/20 assieme alla pista per le corse dei cavalli. Il c.to era posto ad est della casa, protetto da un'alta muraglia, era in terra battuta di forma ovoidale con una tribuna di legno. Il fabbricato prospiciente il viale era utilizzato dal proprietario, mentre il rustico era utilizzato come stalle e abitazione dello stalliere. la pista fu utilizzata per alcuni anni anche per corse ciclistiche. Il compaesano Francesco Del Grosso, vincitore del campionato italiano ciclistico velocità dilettanti del 1923, si allenava e gareggiava su questo circuito coi vari campioni del periodo. Causa dissapori sorti in seno alla società che gestiva l'impianto negli anni '30, fu venduto a Rosati Oliviero. Oliviero era un esperto commerciante di bestiame che settimanalmente portava i suoi capi al mercato di Milano; interruppe l'attivita con l'avvento del regime fascita che gli tolsero le necessarie autorizzazioni. "La pista"  fu trasformata in un vasto orto e frutteto coltivati dalla famiglia Aiolfi ( i Fiurèn). Dopo gli anni '50 parte dei terreni furono venduti, e sorsero l'officna Spagnoli & Trabucchi e la villa Corradi.  Altra parte di terreno fu alienata all'impresa edile Manghi di Fontanellato che vi costruì un condominio.

 

Ospedale Civile                                                                                                                                                                                       

  N.28 Ospedale Civile 

Ingresso carrabile dell'ospedale. Sino agli anni '60 vi era un edificio facente parte del mulino Mantovani. Negli anni '30-40 fu usato da tale Ferrari Ugo come laboratorio di Falegnameria e  vi fu ucciso Romano Guasti (1929-1945) dalle truppe tedesche in ritirata.

 

 

n.29

Edificio degli anni '60 fatto costruire  da Corradi Guido

 

   n.30

Edificio costruito dall'impresa Giavarini Lino.

 

n.33

Fabbricato degli anni '50 adibito ad officina meccanica e abitazione di Spagnoli Ermes e Trabucchi Carlo. Cessata l'attività fu ricavato un negozio di casalinghi e oggetti da regalo per alcuni anni gestito da Rodolfo Trabucchi.

 

 n.34

Abitata dalla famiglia Cavalli. Il norcino Emanuele gestisce un salumificio specializzato nella produzione della "Spalla di San Secondo" in via Verdi

 

Ex Mobilificio Lemarchi                                                

n.39

Edificio costruito negli anni '60 su parte del podere Salati di proprietà dell'ospedale, dal falegname Lemarchi Bruno(1909-1998) e Maghenzani Edmea. Dagli anni '80 nei negozi che si affacciano sul viale, svolse il commercio di tessuti Ugo Raffaini, ore continuato dai figli.

Bruno Lemarchi

 

n.50

Sino agli anni '40 costituiva il giardino della ex proprietà Bandini con ingresso in via Galvani 2

L'edificio attuale fu costruito negli anni '60/70 dalla famiglia Devodier Giuseppe- Soncini Elide che avevano un negozio di alimentari in via Garibaldi. La zona antistante, nel dopoguerra, fu usata da Bonfante Antonio e poi da Bandini Luigi per il commercio di gas metano in bombole per autotrazione. Successivamente vi installarono un distributore di carburanti che fu gestito per alcuni anni da Maccaferri Pietro (Berto, famoso come ala sinistra nella compagine sansecondina e di "Parma vecchia". 

 

 

n.45

Sede del macello comunale,fu costruito negli anni '10-20, fu utilizzato dai macellai locali sino agli anni '60-70 poi cadde in disuso per le cambiate normative in merito. Funzionò specialmente durante la guerra ed il primo dopoguerra per la vendita di carne di "bassa macelleria" a prezzi scontati, perché provenienti da bestie ammalate o morte per incidenti, comunque con autorizzazione veterinaria. Quando questa carne era a disposizione, si spargeva subito la voce per il paese e tanti si mettevano in fila davanti alla piccola  apertura nel muro per ricevere la razione, si sbirciava dal buco per vetere se il taglio era buono, che molte volte era influenzato dalle simpatie del masalèn.

Tra gli addetti ricordiamo Gaibazzi Primo, Guasti (il cui figlio sedicenne, fu ucciso dai soldati tedeschi in fuga, mentre sparava a loro dalla casa di fronte), Gaibazzi Ferdinando (Sc-iupton), Delgrosso Anastasio, Boselli Nicoluccio. Nel 2006 il fabbricato andò all'asta e acquistato da un sansecondino che lo ristrutturò.

 

n.49

L'edificio ospitò negli anni '50-60 la "LAMM di Zinelli e Martinelli" prima che si trasferisse in via Verdi  19.

I locali ospitarono i commercianti di concimi e prodotti dell'agricoltura Bassanini Aldo e Daniele.

 

 

  n.36- n40-51-53-57-59-61-69-71-75-79-83 Villette anni '70

 abitate  da numerose famiglie di cui citiamo:

Il commerciante ambulante di Oli alimentari Zanardi Evio

Il Veterinario Cantoni dott. Mario

Brianti Rosina

Gli autotrasportatori Pattini Francesco e Giovanni

l commerciante ambulante di Oli alimentari Vigetti Eugenio

La famiglia del fornaio Bocchi Zeffiro - Sani Anna

Il fornaio Bocchi Elios

L'autotrasportatore Golini Renzo e Pietro (Sgrù)

Abitazione e studio medico del Dott. Gino Guareschi

La famiglia Gaibazzi Ettore - Maranzoni Lea  che gestivano la Locanda Mazzini in Piazza della Rocca.

 

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