di nascita,  d'adozione o per caso

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MAGHENZANI GUIDO
Parma 1874-1957
Succeduto nella conduzione del caseificio in San Secondo avviato dal  padre Luigi nel 1890, capì l’importanza della commercializzazione del prodotto tipico su aree più ampie dando vita nel tempo nella Bassa parmense a ben otto caseifici, sino a farne il maggiore complesso caseario, non cooperativo, dell’intero comprensorio di produzione del formaggio Parmigiano-Reggiano.

FONTI E BIBL.: Cento anni di associazionismo, 1997, 400

 

MAGNI DON IGNAZIO

San Secondo 2-9-1927 - Parma 25-1-2004

Ordinato sacerdote il 29-6-1950

Leggi articolo tratto dal libro " I miei Preti I nostri Preti" di Don Domenico Magri - Tipo-Lito Grafica Langhiranese 2008

 

 

MAMIANI ALESSANDRO
San Secondo prima metà del XVI secolo
Fu dapprima mandato a Parma ad apprendervi umanità, eloquenza e filosofia.Ritornato poi a San Secondo, col Ranieri, col Grassani, col Campanini e altri del luogo e sotto la protezione di monsignor Rossi, formò una nuova adunanza letteraria.Il Mamiani si esercitò principalmente nella poesia latina ma compose anche una elegia in lode di Giovanna d’Aragona e una canzone.
FONTI E BIBL.: Aurea Parma 3/4 1959, 185-186.

 

MAMIANI MAURIZIO

San Secondo Parmense, 16-6-1942 – Parma, 19-8-2002

Filosofo, accademico, docente universitario e studioso di storia della scienza italiano.

Membro dell'Accademia dei Lincei ha insegnato Storia del pensiero scientifico all'Università di Parma, Udine e Ferrara.

Si è occupato soprattutto di Isaac Newton, del quale ha trascritto un trattato inedito sull'Apocalisse, di Cartesio e dell'origine delle enciclopedie moderne.

 

MANINI ODOARDO
San Secondo Parmense 1878-Parma 1929
Fu uno dei primi missionari saveriani in Cina (1899) al seguito di Francesco Fogolla.Dopo qualche tempo rientrò in patria e passò al servizio della Diocesi.Quella prima missione saveriana fu certamente un fallimento e si concluse in pochi anni con la morte, per stenti e patimenti, del padre Caio Rastelli di Fontanellato e il rientro in Italia (1902), dopo molte fortunose vicende, del Manini.Il Manini tornò estremamente provato e cambiato nel carattere.Abbandonò quasi subito la Pia Società per farsi prete secolare.Andò poi a convivere, in un’altra città, more uxorio, con una sua cugina.Il volume del saveriano Augusto Luca, Nella Cina dei Boxers. La prima Missione Saveriana (Editrice Emi, Bologna, 1994) riprende in considerazione quei gravi avvenimenti di inizio secolo dandone una versione oggettiva e purgata da ogni alone di leggenda e di mito. Si rivaluta inoltre la figura del Manini, che per la sua vicenda sentimentale era stato volutamente dimenticato cercando perfino di cancellarne le tracce.Eppure il Manini si coprì di molti meriti.Si documentò sulla rivoluzione dei Boxers e sulla persecuzione dei cristiani, pubblicando anche un libro, Episodi della rivoluzione cinese del 1900 (Tipografia Rossi-Ubaldi, Parma, 1901; per questo lavoro gli si fece l’appunto di essere stato pressapochista e di aver lasciato lavorare la fantasia, tanto più che l’inesattezza dei nomi di persone e di luoghi rende impossibile una ricostruzione esatta degli avvenimenti).Inoltre il Manini fu di fatto il fondatore del Museo Cinese di Parma.Nonostante il trambusto e il terrore degli anni del suo soggiorno cinese, riuscì a raccogliere e a imballare molte casse di capolavori antichi che, ritornando, portò al suo Istituto.Nel pericolo, si propose come stratega e difese con ogni mezzo (anche con le armi) le Missioni e il popolo cristiano.Dopo che l’intervento degli Europei ebbe ragione dei Boxers, fu il Manini a trattare con le autorità governative per ottenere la liquidazione dei danni.Ebbe inoltre il pietoso incarico della raccolta e della ricomposizione delle ossa dei morti ai quali si fecero poi solenni esequie: un lavoro lungo e ingrato, al quale gli indigeni non vollero mai collaborare.Il Luca non manca di segnalare come il Manini si fosse dato anche all’arte medica e forse perfino con troppo entusiasmo perché per essa trascurò in parte la vita di comunità, le pratiche del culto e lo studio della lingua cinese.Anche monsignor Conforti, dopo il rientro del Manini, dovette notare la frenesia con cui portava avanti la sua attività, a scapito del raccoglimento e della preghiera, e lo invitò, come testimonia il Luca, a un buon corso di esercizi spirituali presso i gesuiti di Mantova.
FONTI E BIBL.: F. da Mareto, Bibliografia, I, 1973, 327; Gazzetta di Parma 14 novembre 1994, 5.

 

MARAZZI ASCANIO
San Secondo 1582 c.-Novellara 2 febbraio 1640
Entrò nella Compagnia di Gesù nel 1579 all’età di circa diciassette anni.Completato il noviziato, studiò Retorica, che poi insegnò per molti anni nel Collegio di Mantova.In seguito studiò Filosofia e Teologia, fermandosi alcuni mesi a Padova.Fu poi chiamato a Roma dal padre generale Acquaviva, che lo affiancò al maestro dei novizi di Roma, il nobile Fabio Fabi.Nell’anno 1599 fu trasferito a Novellara come Maestro dei novizi e come insegnante di Retorica: vi rimase trent’anni.Per la sua erudizione, fu promosso al grado di Professo dei quattro voti.In età avanzata fu a lungo travagliato da infermità e specialmente dal mal di pietra. Negli ultimi anni di vita, per la sua decrepitezza, fu alleggerito degli incarichi di governo e di insegnamento. Morì, per un ulteriore attacco di mal di pietra, nella Casa di Probazione di Novellara.
FONTI E BIBL.: R.Pico, Appendice, 1642, 92-96

 

MARCHESELLI ALESSIO
San Secondo 12 marzo 1662-Piacenza 22 gennaio 1731
Figlio e di Alessio e di Camilla Raineri.Coltivò la poesia e appartenne alla colonia Trebbiense col nome arcadico di Gereto.Si diede poi alla medicina (fu allievo di Pompeo Sacco), alla teologia e alla giurisprudenza, nelle quali facoltà fu laureato.Per i meriti acquisiti nel curare il duca Francesco Maria Farnese, fu dichiarato nobile assieme al fratello Ippolito.Ottenne la prepositura di Sant’Andrea di Piacenza.Venduti quindi i beni che possedeva in San Secondo, ne acquistò nel Piacentino e si fabbricò un bel casino nelle colline di Ancarano, per trascorrervi il periodo estivo. FONTI E BIBL.: A. Pezzana, Memore degli scrittori e letterati parmigiani, 1833, IV, 19-20; V.Spreti, Enciclopedia storico nobiliare, 4, 1931, 353.

 

MARCHESELLI STEFANO
San Secondo o Piacenza seconda metà del XVIII secolo
Gesuita, visse nella seconda metà del XVIII secolo.Si dedicò alle lettere e tradusse in versi sciolti La Scaccheide di Gerolamo Vida. Fu inoltre autore di vari opuscoli inediti, tra i quali uno dal titolo Contezza del Giardino d’orazione.
FONTI E BIBL.: V.Spreti, Enciclopedia storico nobiliare, 4, 1931, 353; Collectanea Franciscana 41 1971, 7; R.Lasagni, Bibliografia Parmigiana, 1991, 200.

 

MATURINI MATURIO
San Secondo 9 maggio 1847-
Studiò contrabbasso e trombone alla scuola di musica di Parma dal 1860 al 1865.Dopo aver servito per molti anni come trombonista nella banda di un reggimento di cavalleria, fu nominato professore di contrabbasso al Conservatorio Nazionale di Lione.
FONTI E BIBL.: C.Alcari, Parma nella musica, 1931, 130; San Secondo, 1982, 60.

 

MAZZIERI GIOVANNI   San Secondo il 2/2/1915 - Parma 15/5/1970.  Tenore

 

MERLI ENRICO

San Secondo Parmense 21 dicembre 1922; + 19 agosto 2007

Uomo di straordinaria cultura, in gioventù è stato compagno di studi, alle Magistrali di Parma, del pittore Proferio Grossi (col quale ha sempre mantenuto una profonda amicizia) e dello storico Lino Lionello Ghirardini (studioso di Matilde di Canossa e delle vicende federiciane). Dopo essersi laureato in Lettere all'Università di Urbino, per oltre quarant'annisi è sempre dedicato all'insegnamento delle materie letterarie (italiano, latino, storia, geografia) e anche della lingua francese, dapprima presso l'Avviamento professionale e poi nella Scuola Media di San Secondo, presso i quali Istituti ha pure tenuto la carica di "Preside".

E' stato educatore competente ed autentico e prezioso insegnante di vita e di buon senso. Amava la letteratura italiana e latina, la musica lirica (era un esperto melomane che per tanti anni ha sottoscritto l'abbonamento all'Arena di Verona che, talvolta, con gli amici raggiungeva anche in motocicletta), la pittura (aveva avuto come insegnante Carlo Mattioli) e aveva un debole per gli animali. Nel 2002 viene insignito del «Premio San Secondo» con la seguente motivazione: "Ha insegnato ad intere generazioni di sansecondini non solo l'arte del linguaggio e della grammatica, della storia e della geografia, ma soprattutto ad essere amici, solidali, buoni: in fondo ad essere uomini veri".

fonte: www.cortedeirossi.it

 

MORETTI MICHELE

San Secondo               1975 +18 luglio 2009
Diplomato al Conservatorio di Parma, frequentò la Facoltà di lettere e filosofia all'Università cittadina. Fin da ragazzo la sua passione fu l'arte: Dalla musica alle arti figurative. Già discorrendo con lui si capiva la sua vasta cultura e la sua gentilezza. Giovane che aveva sbagliato epoca, personaggio da Grand tour, alla Goethe;  aborriva computer e telefoni cellulari e si ostinava a scrivere tutto a mano. La sua voglia di trasmettere cultura lo portò a diventare guida turistica professionale del palazzo ducale di Colorno, ma tutti lo ricordiamo anche al castello di Fontanellato e alla Rocca dei Rossi di San Secondo. Partecipava attivamente alle rappresentazioni storiche della "Corte dei Rossi" in cui recitava nei panni di Maestro Pandolfo o Marchese Guillame De LaRoche.