PAGACINI CRISTOFORO
Berceto 1676-berceto 14 gennaio
1743
Di famiglia originaria di
San secondo, fu diversi anni
parroco di Castellonchio, poi di Pagazzano e di Casacca.
venne presentato dal duca Francesco Farnese alla prevostura
di Berceto,che il Pagacini ottenne l’8 luglio 1724. spiegò
una speciale attività nel provvedere di arredi e di mobili
la chiesa ma con poco rispetto dei cimeli antichi. Il 3
luglio 1729 venne demolito l’antico altare maggiore per
ridurlo alla romana, ed all’uso moderno e, col permesso del
vescovo Marazzani, venne cercato il deposito di Sant’Abondio
martire, che per tradizione si sapeva essere conservato in
detto altare.venne infatti rinvenuta la cassa di piombo
contenente le ossa del santo e una cassetta di castagno
contenente frammenti di reliquie, alcuni pezzetti di ottone
e una scatoletta di latta con all’interno l’autentica ormai
illeggibile. il 10 settembre 1730, presenti i membri della
collegiata, il reggente della comunità e altri notabili
civili e militari del paese, le ossa di sant’abondio vennero
riposte nell’urna dell’altare nuovo (di legno, di forma
barocca). il pagacini morì all’età di 67 anni.
FONTI E BIBL.: G. schianchi, berceto e i suoi arcipreti,
1927, 112-113.
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PALMIA GIACOMO
San Secondo 1490
Fu nominato primo prevosto di San Secondo il 6 ottobre 1470.
Rimase a capo della collegiata per vent’anni, fino alla sua
morte.
FONTI E BIBL.: I. Dall’Aglio, Chiesa di San Secondo, in
Archivio Storico per le Province Parmensi 1969, 118.
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PAPI
EGIDIO
Nato
a San Secondo nel 1863, morto a Bogliasco 1939
Storico.
Trasferito a Piacenza come cancelliere del tribunale,
appassionato frequentatore del teatro, scrisse il volume Il
Teatro Municipale di Piacenza. Cento anni di storia:
1804-1912 (Pc: Tip. Bosi, 1912). Benché oggetto di critiche,
rimane comunque la migliore base per la storia del maggiore
teatro della città.
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PARENTI LUDOVICO
San Secondo 1608-Parma 17 maggio
1630
Entrò verso il 1628 nella Società di Gesù, con sede a Parma.
Si prodigò e fu di grande esempio durante la pestilenza del
1630, finché non fu anch’egli attaccato e vinto dal morbo.
Morì all’età di soli ventidue anni.
FONTI E BIBL.: P.
Alegambe, Heroes Societatis Jesu, 1658, 294-295.
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PATTINI LUIGI
San Secondo
+ 1882
Benefattore, viene citato un
Regio decreto:
N. MCCXXIV (serie 3°)
Regio Decreto che
erige in ente morale il pio lascito Pattini in San Secondo
Parmense, e ne approva lo statuto
17 febbraio 1884
(Pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale del regno il 19 aprile 1884, n. 95)
UMBERTO I
PER GRAZIA DI DIO E PER
VOLONTA' DELLA NAZIONE
RE D'ITALIA
Sulla proposta del
Nostro Ministro segretario di Stato per gli affari
dell'interno, presidente del consiglio dei ministri;
Veduto il pubblico
testamento 20 marzo 1882 rogato Riboldi col quale il fu
Luigi Pattini di San Secondo Parmense (Parma) istituiva un
lascito a favore dei poveri indistintamente di quel comune
con le proprie sostanze, disponendo che l'amministrazione
de' beni debba essere affidata al parroco pro tempore
ed a due membri dell'opera parrocchiale del comune stesso,
con l'obbligo di erogarne la rendita nella vigilia di Natale
di ogni anno in distribuzione ai poveri come sopra;
Veduto l'inventario del
patrimonio, da cui costa che l'eredità, composta da stabili
e mobili, ascende al complessivo valore di lire 10,867,40;
Veduta la istanza presentata
dagli amministratori del pio lascito, per ottenere la regia
autorizzazione ad accettare tali beni, la costituzione in
corpo morale del lascito stesso, e l'approvazione del
relativo statuto organico:
Veduti i ricorsi prodotti da
Andrea e Luisa Pattini, germani del testatore, contro le
disposte liberalità in favore de' poveri;
Vedute le deliberazioni 28
ottobre 1882 e 23 agosto 1883 della deputazione provinciale
di Parma;
Veduto l'accennato statuto
organico;
Vedute le leggi 5 giugno
1850 sulla capacità di acquistare de' corpi morali, e 3
agosto 1862 sulle opere pie, col regolamento per la
esecuzione di quest'ultima;
Udito il consiglio di Stato;
Abbiamo decretato e
decretiamo:
Art.1
Il pio lascito fondato dal
fu Luigi Pattini a favore dei poveri di San Secondo Parmense
è costituito in corpo morale, e la sua amministrazione è
autorizzata ad accettare i beni che ne costituiscono il
relativo patrimonio, niun conto tenuto dei ricorsi
sovrascritti.
Art.2
E' approvato lo statuto
organico corrispondente, presentato in data 23 gennaio
1984, composto di numero ventuno articoli, il quale sarà
visto e sottoscritto dal nostro ministro proponente.
Ordiniamo che il presente
decreto munito del sigillo di Stato, sia inserito nella
raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno
d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di
farlo osservare.
Dato in Roma, addì 17
febbraio 1884
UMBERTO
Registrata allaCorte di conti addì 12
marzo 1884
reg.134 Atti del Governo a f. 13
Ayres.
Luogo del sigillo. V.
Guardasigilli SAVELLI
DEPRETIS
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PAVESI ERCOLINA
San
Secondo Parmense 22 febbraio 1922, + 19 agosto 1992.
Diplomata alla scuola magistrale San Carlo di Parma, poi,
da privatista, ha sostenuto la maturità scientifica per
laurearsi in farmacia. Ha scelto poi la strada
dell’insegnamento, dapprima all’ ”avviamento” di San Secondo
(ora si chiamerebbe scuola media), poi nelle scuole
elementari di Langhirano, Viarolo, Carzeto, infine a San
Secondo, dove è rimasta fino alla pensione.
Negli anni 50 ha contribuito
fattivamente all’istituzione della mensa scolastica, allora
chiamata”refezione” per gli scolari più bisognosi.
E’ stata per moltissimi alunni e
alunne che si sono avvicendati nelle sue classi “la
maestra”, nel senso che ha sempre saputo “ educare”, cioè
tirar fuori le potenzialità migliori insite in ogni suo
allievo. Una grande passione l’ha accompagnata per tutta la
sua vita: la poesia. Attiva esponente della sezione dell'Archeoclub
di San Secondo.
fonte:
www.cortedeirossi.it
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PENNAZZI LUIGI
Avana 1829-Madrid 1895
Figlio di Luigi e di Francesca Nakeige. Tra il 1853 e il
1855, come cadetto, fu inviato dal duca Carlo di Borbone
alla scuola Militare di Bruxelles e successivamente a
Marsiglia ove completò gli studi. A soli diciotto anni, nel
1857, percorse a cavallo la Cordigliera delle Ande, da
Valparaisio a Rosario di Santa Fé, manifestando il suo amore
per i viaggi e lo spirito d’avventura che animò tutta la sua
vita. Nel 1859 combatté a Solferino. Con garibaldi partecipò
ai fatti d’arme d’Aspromonte, del Trentino, di Mentana e,
nel 1870, alla campagna di Francia contro i Prussiani. Fu
uno dei capi delle dimostrazioni avvenute dopo Aspromonte.
Nel 1863 fu tenuto sotto sorveglianza dalla polizia perché
fervente repubblicano. Fu presidente della
Società Operaia di San Secondo. Nel 1875, in cerca di
nuove avventure, risalì il corso del Nilo fino a gondokoro e
nel 1878 organizzò un gruppo di combattenti italiani coi
quali partecipò alla lotta per l’indipendenza greca,
battendosi con valore a Licuni. Instancabile viaggiatore, fu
in Messico e poi visitò la Mesopotamia. Insieme al figlio
Garibaldi e al tenente Besone di Torino, tra il 1880 e il
1881, esplorò la zona compresa tra Massaua e Kartum e in
seguito ripercorse in senso inverso lo stesso itinerario,
con l’avvocato G. Godio e lo zoologo P.Moretti. Delle sue
esplorazioni lasciò interessanti relazioni, quali Dal Po ai
due Nili (Treves, Milano, 1882). Come giornalista collaborò
a numerose riviste specializzate e, quale conferenziere,
venne chiamato a illustrare i suoi viaggi e le sue scoperte
in varie accademie. Il Pennazzi insegnò anche alla Scuola
Militare di Modena. Sposò Albertina Ferrari. Morì presso la
figlia Angela.
FONTI E BIBL.: V.Spreti, Enciclopedia storico nobiliare, 5,
1932, 239; P. D’Angiolini, Ministero dell’Interno, 1964,
174; Gazzetta di Parma 17 giugno 1996, 5.
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PERLINO
PASINI ROSILDE
Nata
nel 1915 morta a San Secondo 1999
Professoressa scuole medie
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PESCAROLI ALBERTO
San Secondo 1631 c.-post 1715
Figlio di Carlo e di Maria Bianchi. Dottore, fu il
sedicesimo prevosto della Collegiata di San secondo, dal
1700 al 1715. Contribuì in modo determinante alla
sistemazione giuridica della Collegiata definendo i rapporti
canonici tra i vari membri della parrocchia e degli
ecclesiastici, tra di loro e nei confronti delle varie
confraternite.
FONTI E BIBL.: I.Dall’Aglio, La Chiesa di S. Secondo, in
Archivio Storico per le Province Parmensi 1969, 118.
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PESCAROLI GIANPIETRO
San Secondo 1762/1795
Figlio di Carlo Andrea e di Anna Cornacchia. Militare di
carriera, nel 1762 fu nominato Tenente di cavalleria e nel
novembre del 1795 primo aiutante e quindi Capitano della
piazza di Parma.
FONTI E BIBL.: Gazzetta di Parma 22 aprile 1996, 5.
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PESCAROLI GIOVANNI PIETRO
San Secondo 1611 c.-
Figlio di Alberto e di Lucia Fogliani. Fu Prevosto della
chiesa di San Secondo.
FONTI E BIBL.: Gazzetta di Parma 22 aprile 1996, 5.
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PIAZZA FEDERICA
Campionessa di danza sportiva
Link
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PLATESTEINER CARLO
GIUSEPPE
Parma 8 maggio 1761-Parma 18
luglio 1846
Fu personalità interessante, citato anche dal Pezzana quale
studioso delle opere di Adoadato Turchi. Educato dai
Cistercensi del convento dei Bocci, si addottorò in teologia
a 21 anni. Fu poi ordinato sacerdote. Il duca ferdinando di
Borbone lo fece nominare arciprete di Luzzara sentenziando
che intendeva essere padrone delli sudditi suoi per fare il
bene delli sudditi suoi. Il Platesteiner vi fondò dapprima
(1802) un modesto educandato per orfane, che, con
intelligenza e perseveranza, trasformò cogli anni in un
opificio di lavorazione e confezione di cappelli di paglia.
Avvalendosi della competenza di un ingegnere, il
Platesteiner fece costruire locali a sue spese e allestire
macchine per la preparazione del trecciolo, arte già
prosperante nel comune di Luzzara. I prodotti dell’opificio
gareggiarono con quelli di Firenze e interessarono perfino
la Camera di commercio di Milano, la quale premiò l’opificio
di una medaglia d’oro, che il Platesteiner rimise al Museo
di Parma. La manifattura dei cappelli di paglia di Luzzara
fu per molti anni bene accolta in Italia, in Francia e in
Germania. Il Molossi informa che nel 1832 l’opificio
Platesteiner annoverava ben 42 fanciulle operaie, 14 per
ognuno dei tre comuni del ducato di Guastalla. Ciascuno di
questi contribuiva con una quota di 1000 lire per il
mantenimento del luogo, insieme con l’erario ducale che
contribuiva con 4500 lire annuali. Durante l’epoca imperiale,
napoleone Bonaparte inviò più di un sussidio periodico di
3000 lire, l’ultimo ancora quando Mosca era in fiamme. Il
Platesteiner venne insignito dalla duchessa Maria Luigia
d’Austria del titolo di Cavaliere dell’Ordine Costantiniano
e donò l’opificio da lui fondato al Comune di Luzzara.
Avanzato in età, si trasferì a Parma accettando il
canonicato in Duomo con la prebenda detta di San Ruffino e
del castellaro, dopo aver rinunziato la parrocchia di
Luzzara (1830) per commendatizia del cardinale Crescini. Nel
1834 venne accusato di liberalismo dai canonici conservatori,
onde al platesteiner venne inibita la predicazione.
Deluso e amareggiato,
si ritirò in un podere a San Secondo col titolo di Vicario
foraneo, ove si dedicò a tradurre lo Psatterio Davidico in
metro italico.
Fonti e Bibl.: G.M.Allodi, Serie cronologica dei vescovi,
II, 1856, 564-565; V. Spreti, Enciclopedia storico nobiliare,
5, 1932, 410; Palazzi e casate di Parma, 1971, 758-760; G.
Adorni, Carlo Giuseppe Platesteiner di Parma, in
Enciclopedia Popolare, Milano, 1841, 356-357; F. da Mareto,
Bibliografia, II, 1974, 863.
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POLI GIOVANNI
Montecchio Emilia 6 novembre
1909 - Parma 22 agosto 1966
Laureato in lettere a Milano e in giurisprudenza a Parma, fu
illustre insegnante e integerrimo pubblico amministratore.
Operò nel settore lattiero-caseario: presiedette il gruppo
degli imprenditori del settore nell’Unione Parmense
Industriali dal 1948 fino alla morte.Dal 1954 al 1959
presiedette il Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano e
legò il suo nome alla nascita del marchio tipico.Aderente
alla democrazia cristiana, ricoprì anche cariche pubbliche:
fu primo sindaco di
San Secondo Parmense dopo la Liberazione e
commissario prefettizio degli Ospedali Riuniti di Parma dal
1957 al 1961. Il Poli fu autore del primo studio organico (pur
se incompleto e inedito) della raccolta ufficiale delle
Gride dei Conti di San Secondo, ricca di innumerevoli
argomenti di costume e di economia, in grado di apportare un
miglior inquadramento degli atteggiamenti sociali e politici
dell’illustre casata dei Rossi. Ferdinando Bernini, ne Il
Castello dei Rossi in San Secondo (Parma, 1936), ne ricorda
l’esistenza e l’importanza.
Fonti e Bibl.: L. Gambara, Gride dei Conti di San Secondo,
in Archivio Storico per le Province Parmensi 1969, 127;
Enciclopedia di Parma, 1998, 546.
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POLI ORESTE
Di
Italo e Pasetti Marietta, nato
a Roccabianca il 24-05-1905 - Morto a S.Secondo il
05-11-1995
Amministratore
delegato della società "Cav.Guido Maghenzani & Figlie".
Cresciuto fin da giovinetto alla scuola del fondatore della
ditta, il suocero Cav. Guido, ne divenne intimo e fedele
collaboratore nell'attività tenace e illuminata, che portò
l'azienda ai primi posti nella provincia. Benefattore
generoso prodigo verso la comunità. Contribuì alla dotazione
del Ricovero dei vecchi "Italo Poli", fondato in Fontanelle
di Roccabianca nel 1941 dalla
sorella poi diventata religiosa
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PONGOLINI DISMO
1889-San Secondo
- San Secondo 20
dicembre 1971
Combattente nel 3° Reggimento bersaglieri nella prima guerra
mondiale, nel corso di uno scontro, avendo svolto un’azione
determinante, fu decorato di medaglia d’argento al valor
militare. Più tardi fu insignito del cavalierato di Vittorio
Veneto. Agricoltore, fu per parecchi anni presidente
dell’amministrazione dell’ospedale civile e consigliere
comunale di San Secondo negli anni Quaranta.
Fonti e Bibl.: Gazzetta di Parma 24 dicembre 1971, 19.
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