Il Leone rossiano
Cesare Pezzarossa
Castello
di Torrechiara
Formella della camera aurea |
Arma: con questa
parola s'intende lo scudo, l'insegna,
l'impresa di famiglia. Nasce per scopi
militari, i cavalieri che combattevano in
giostre od in battaglia dovevano farsi
riconoscere sia dagli amici che dai nemici.
In un primo tempo è un semplice disegno
dipinto sullo scudo o sullo stendardo, i
colori principali sono: rosso, azzurro,
nero, verde, porpora; il giallo ed il bianco
sono considerati metalli, ed identificano
l'oro e l'argento. Col passare del tempo
questo blasone identificherà la casata e
sarà trasmissibile agli eredi. Si
aggiungeranno altri stemmi all'araldica
nobiliare, quelli corporativi, quelli civici
, quelli sportivi e così via fino ai nostri
giorni con griffe e logo. La casata dei
Rossi di San Secondo ha come insegna uno
scudo azzurro con leone rampante rivolto
verso destra, di colore bianco (argento).
Non si conosce l'origine di questo stemma,
presumibilmente þ usato dalla famiglia nel
XIV sec. quando ricevono l'investitura
comitale da parte dell'Imperatore Giovanni
di Boemia. Un primo reperto lo troviamo
rappresentato sulle formelle di terracotta
che ricoprono le pareti della camera aurea
del castello di Torrechiara, maniero
costruito alla metà del XV secolo da Pier
Maria II. |

Rocca
Castello di San Secondo
Galleria di Esopo,
Stemma Rossi-Gonzaga |
Nel
castello di San Secondo non compaiono Leoni
Rampanti del XV secolo, perché il castello
viene completamente trasformato da Troilo I
all'inizio del 500 quando rientra in
possesso del contado. Qui nel cortiletto
d'onore esiste un bassorilievo sul capitello
dell'ultima colonna verso lo scalone. Forse
un omaggio a Pier Maria II, quasi a
simboleggiare che la nuova epoca rossiana
poggia su basi antiche. E' in questo periodo
che Bernardo figlio di Guido dei Rossi di
Corniglio pretende i possedimenti aviti
adducendo che sono d'investitura imperiale
ed il cugino Troilo I non può legittimamente
possederli perché concessi dal Re di
Francia. Va ricordato che Pier Maria II
disereda Giovanni che va esule in Francia e
si mette al servizio del Re, mentre Guido
rimane a Corniglio. Nel 1499 Troilo I fa
parte dell'esercito francese che riconquista
Milano ed il Re Luigi XII per i servigi
avuti, lo reinveste dei possedimenti
parmensi. Le mire di Bernardo vengono
soffocate da Giovanni Medici con le sue
bande nere, chiamato dalla sorella Bianca
Riario, rimasta vedova di Troilo I e
perseguitata dai parenti. |
Nel 1523 Pier Maria
III sposa Camilla Gonzaga e vediamo dagli
affreschi della rocca di San Secondo, che il
conte fa dipingere un nuovo tipo di blasone:
uno scudo inquartato con in capo a destra e
in punta a sinistra un leone rampante
addestrato argento in campo azzurro e in
capo a sinistra e in punta a destra un
vaiato a onda rosso e azzurro. Ritroviamo
due stemmi nella sala dell'Asino d'oro, nel
quadro centrale, uno posato sullo scalino
Rossi-Gonzaga (corretto con a destra il
casato del uomo) l'altro sul pavimento
speculare al primo ( errato). Altre insegne
moderne le ritroviamo nella sala di Circe,
nella sala di Adone. In queste sale sono
rappresentati gli scudi di tutti i
componenti la famiglia della prima metà del
cinquecento, infatti troviamo gli stemmi dei
Gonzaga in onore di Camilla sposa di Pier
Maria III, quello dei Rangone in onore di
Eleonora moglie di Troilo II e naturalmente
quelli dei Rossi. Questi ultimi se si
osservano bene, possono essere attribuiti
precisamente a Pier Maria III se lo scudo è
contornato dal collare di San Michele ed a
Troilo II se non hanno nessuna onorificenza
.
Su alcuni camini
troviamo gli scudi abbinati Rossi-Rangone
mentre sul portale interno del salone
compare lo stemma moderno sormontato da
cimiero.Nel salone delle gesta compaiono
varie insegne, la prima, un bassorilievo di
un leone rampante (stemma antico) su un
pilastro di marmo rinvenuto fuori dalla
rocca nel canale che passava nel cortile
della canonica di San Secondo. Le altre le
identifichiamo negli affreschi delle gesta
rossiane. |

Rocca di
San Secondo
Sala delle Gesta Rossiane
Quadro I (particolare)
Stendardo con stemma antico
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Rocca di
San Secondo
Pilastro |
Nel primo quadro dove
Orlando nel 1199 corre in aiuto a Fidenza si
vede sulla sinistra una bandiera bianca con
scudo azzurro e leone bianco.
Nel secondo quadro
raffigurante la battaglia di Borghetto del
1247 con Orlando e Bernardo si scorge sulla
destra il vessillo con il leone rossianoNel
quarto quadro vediamo Ugolino nel 1289 alla
battaglia di Campaldino sulla destra un
soldato con uno scudo con il leone bianco su
sfondo azzurro.Nel nono quadro ove þ
raffigurata la battaglia di Ceruglio, nel
corteo con i prigionieri catturati che va
verso Firenze compare la bandiera rossiana
col giglio fiorentino.
Nel decimo quadro si
vede Pier Maria II che ritorna verso Parma
dopo aver assoggettato i feudi ribelli e
porta la sua insegna sulla gualdrappa del
cavallo.
Anche nell'undicesimo
quadro, battaglia di Rovereto 1487, lo
stemma è sulla gualdrappa del cavallo di
Guido figlio di Pier Maria II.
Nel dodicesimo
quadro, assedio di Padova 1503, si vede
Filippo figlio di Guido che copre
parzialmente lo scudo con il leone bianco su
sfondo azzurro |

Rocca di San
Secondo Sala delle Gesta Rossiane
Stemma secentesco |
Sul grande camino a
mezza altezza vi sono due scudi uno
Rossi-Gonzaga l'altro Rossi-Rangone.
La cosa curiosa e che
negli affreschi riguardanti le gesta
precedenti il 1470 e quelle riguardanti
Guido e Filippo del ramo dei Rossi di
Corniglio viene usato lo stemma antico,
mentre Pier Maria III dal 1521 e
successivamente i suoi successori utilizzano
lo stemma moderno .Probabilmente Troilo I
usava il blasone antico (colonna nel
cortiletto) mentre il figlio Pier Maria III
dopo la lite col cugino Bernardo vescovo di
Treviso, utilizza lo stemma moderno quasi a
voler suggellare la divisione dei due rami
della casata.
Il grande stemma
che sovrasta il camino del salone non è uno
stemma di famiglia, ma uno stemma che
raccoglie gli attributi araldici delle
famiglie nobili legate alla casata
Rossi(patenti)Infatti troviamo al centro
dello scudo lo stemma degli Sforza, a
ricordo di Caterina madre di Bianca Riario.
Sulla sinistra vediamo gigli oro in campo
azzurro, che affermano il legame con il Re
di Francia (Troilo I e Pier Maria III), a
destra in capo compare l'insegna spagnola
(castiglia e Aragona -Troilo IV nel 1633
riceve il toson d'oro), altri attributi sono
illeggibili e di difficile attribuzione.
Evidentemente questo stemma è di fattura
tarda, forse dipinto quando la famiglia era
ormai in decadenza, quasi servisse a
completamento delle gesta rossiane ed a
ricordare i fasti di questa nobile casata.
Il collare del
toson d'oro funge da cornice allo scudo, con
il pendaglio sul basso |
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