Gian Giacomo
Trivulzio
nella Rocca dei
Rossi a San Secondo
di Cesare Pezzarossa
Gian Giacomo
Trivulzio, al servizio di Ludovico Sforza,
partecipò nel 1482 alla conquista del feudi rossiani,
difesi strenuamente da Pier Maria col figlio Guido.
Dopo alterne
vicende nel 1483 gli sforzeschi riuscirono a
conquistare la Rocca di San Secondo. Guido Rossi
andò esule in terra veneta, mentre il primogenito
Giovanni, diseredato dal padre perchè a lui
politicamente avverso, si rifugiò in Francia.
Nel 1484 a seguito
del trattato di pace di Bagnolo, il Trivulzio è nominato arbitro
per la restituzione di alcuni beni tolti al Sanseverino,
ed a decidere sui beni dei Rossi nel parmense.
Il feudi rossiani
sicuramente rimangono in mano sforzesca fino al
1499, anche se il Pellegri ne "Il castello e la
terra di San Secondo" scrive che Giovanni : "...
assai vecchio riebbe nel 1493 da Giacomo Trivulzio,
generale di Luigi XII, il feudo di San Secondo...".
Nel 1493 era re di Francia Carlo VIII ed
il Trivulzio non godendo dei favori del Moro,
si trovava a Napoli.
Solo dal 1497 al
1499 il Rossi ed il Trivulzio sono al servizio della
Francia; dopo la cacciata del Moro nel
dicembre 1499 il Trivulzio è nominato
luogotenente reale e governatore generale di
Lombardia ed è proprio in questo momento che
sono restituiti alcuni castelli ai Rossi. Nel 1500, Troilo
passa al servizio dello Sforza, e solo nel 1505
ritorna al soldo della Francia. Luigi XII lo nomina
senatore di Milano e lo investe del titolo di
Marchese di San Secondo.
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